domenica 23 dicembre 2012

Rebirth-day


Qualche giorno fa, a Torino, nella "fatidica" data del 21.12.2012, si è celebrato il "Rebirth-day", nell’ambito di un progetto di portata planetaria ideato e promosso da Michelangelo Pistoletto, artista contemporaneo tra i più influenti, a cui hanno partecipato numerose località di tutto il mondo (per maggiori informazioni sul progetto http://www.rebirth-day.org/). 
Ho avuto anch’io l'occasione di prendere parte ad alcune delle iniziative promosse dalla Città di Torino, insieme a una mia docente universitaria (filosofa, neuroscienziata e gallerista di grandissimo spessore umano e intellettuale), a una mia amica carissima e soprattutto alla presenza di Vittorio Gallese, neuroscienziato di fama mondiale, scopritore insieme a Rizzolatti, dei neuroni specchio. Ascoltare dalla viva voce di persone di questa competenza e umanità, nella cornice incantevole di Palazzo Madama, quale possa essere il percorso di consapevolezza dell'uomo, apprendere come la neuroplasticità del cervello ci consenta di crescere e di evolvere ogni giorno, riconoscere come la nostra stessa identità non sia fissa, rigida, bensì fluida, è stato davvero interessante e illuminante. E così realizzare pienamente come noi, con la nostra capacità di metterci in relazione con gli altri, con l'ambiente e con noi stessi, possiamo davvero cambiare questo mondo, e come l'arte, la cultura e la consapevolezza possano e debbano essere il motore della rinascita dell'umanità. 
Poco dopo in Piazza Castello abbiamo partecipato tutti insieme al Sentiero Umano di Solidarietà Ambientale e Artistica, una catena umana che alle ore 12.21 ha collegato per tre minuti le città di Torino e di Susa, città di origine della famiglia di Pistoletto, per un percorso lungo più di 50km. Il superamento dello spazio-tempo in un gesto simbolico, che ha coinvolto scuole materne, Università, Forze dell’Ordine, cittadini comuni… tutti uniti nella mani e nel pensiero... mentre da qualche parte lungo la catena vibrava anche l'Om.... 
E poi... in una sala meravigliosa di Palazzo Reale, illuminata dal sole di mezzogiorno, Ezio Bosso, musicista e compositore incredibile, tornato a suonare dopo una lunga malattia, ha eseguito musiche di rara bellezza, intense, coinvolgenti, che ci hanno suscitato applausi infiniti. Vederlo suonare e trasformarsi divenendo tutt'uno con il suo pianoforte, con la sua musica, con i suoi musicisti che lo accompagnavano, vederlo e sentirlo divenire musica, insieme a noi, in una sala in cui l'energia cresceva col crescere del nostro coinvolgimento, del nostro essere tutti lì, "in ogni attimo di tempo", insieme, uniti in un'unica vibrazione, è stata un'esperienza emozionante, unica, indescrivibile. 
È stato un giorno meraviglioso, arricchente, durante il quale vicinanza e comunione di intenti, affetto sincero e stima profonda, sorrisi e fiducia nel futuro dell'umanità, hanno permeato l'atmosfera. E, in quell'atmosfera, scienza e arte, salute e malattia, istituzioni e cittadini, giovani e anziani, bambini (ce n'erano moltissimi) e scienziati di fama mondiale, hanno celebrato la vita, la bellezza della vita, le infinite possibilità della vita.