martedì 25 dicembre 2012

Trasformarsi, nell'emozione

Torino. 21 dicembre 2012. Una data simbolo - anche per chi non ha creduto per un istante alle profezie Maya - perché caricata di aspettative, nominata milioni di volte, da anni lì, oggetto di un countdown tra il sacro e il profano, comunque lì, come simbolo di un'epoca difficile, da cui in fondo si ha voglia di uscire. Perché la prospettiva di una nuova era in questo momento è una prospettiva positiva, buona, auspicata.
E a Torino, quel giorno, si sono verificate belle cose. Molte belle cose. C'è stata la conferenza di Vittorio Gallese e Ludovica Lumer, c'è stato il Sentiero Umano di Solidarietà Ambientale e Artistica, c'è stato l'emozionante concerto di Ezio Bosso. Partecipare a questi eventi è stata davvero un'esperienza unica, indescrivibile, emozionante, significativa. Percorsi di crescita che si snodano, davanti a noi, infinite possibilità, che noi, esseri umani, dotati di coscienza e di consapevolezza possiamo cogliere, e, forse, dobbiamo cogliere. Stare lì e ascoltare parole colte e importanti, mani strette tra gioia e sorrisi, musica che scende nel profondo...e da quel momento non essere più gli stessi. Ecco, vivere, vivere acquista quel significato che si vorrebbe sentire così distintamente, così forte, ogni giorno, ogni istante. La mente corre spesso alle memorie di quel giorno, cerca le immagini, ritrova le emozioni, quell'aspetto viscerale che rende le esperienze realmente e profondamente trasformative. Vivere quella trasformazione è ciò che ora occupa cuore e mente, progetti che si affacciano alla consapevolezza, voglia di fare, di costruire, di cambiare. Ed è bello questo, è bello questo desiderio profondo di far parte del cambiamento, di agire, anche nel proprio piccolo, di mantenere viva e di alimentare quella scintilla di vita, quella meravigliosa scintilla che nel buio ha fatto intravedere qualcosa di grande, di magnifico e importante. Volerci essere col cuore, con tutto il Sè, essere presenti, vivi, propositivi, partecipi, autentici. Così, sì, il 21 dicembre 2012 è stata una data di svolta, e ha dato un nuovo slancio a progetti, idee e pensieri. E averlo celebrato, avere avuto l'occasione grazie alla visione di Michelangelo Pistoletto e di tutti coloro i quali hanno accolto il suo invito ad agire, a esserci, a partecipare, è stata un'esperienza cardine, un momento distinto, tangibile, nel flusso della vita, che ne ha cambiato il corso. Grazie. Perché di fronte a tutto questo c'è un sentimento di gratitudine sincero e profondo.